C’è una piccola, grande emozione che colpisce il mio cuoricino quando vedo dal pescivendolo le seppioline tutte ricoperte di nero. E con voce timida e piena di speranza, la domanda che pongo è sempre la solita: “per caso hanno ancora il sacchettino d’inchiostro dentro?”. Ma spesso e volentieri, qui a Bruxelles e a dire il vero anche a Milano, la risposta è solo un frustrante “no”. Ora potete immaginare la mia gioia infinita quando ieri, alla pescheria Hasymar di rue Malibran, il ragazzo dietro al bancone mi ha guardato e con un sorriso smagliante mi ha risposto “ma certo!”. Dunque, senza esitazione alcuna, ho capito cosa avrei mangiato a cena… e non datemi della cannibale!
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La ricetta di Nero di Seppia
Prendere un foglio di carta. Da forno.
Munirsi di una penna. Rigata.
Intingerla nell’inchiostro. Di seppia.
Creare poesia a proprio gusto.