Ci sono di quelle ricette, apparentemente semplicissime, che provi a fare per anni senza mai raggiungere un risultato che ti soddisfi appieno. E quando, dopo innumerevoli tentativi a vuoto, riesci finalmente a trovare la formula magica, ti sembra quasi di avere scovato il Graal. È quello che mi è successo con la ricetta delle ravazzate e dei calzoni al forno (tipici pezzi di rosticceria siciliana), per esempio, così come con la ricetta di oggi. La pasta matta. La scoperta dell’acqua calda, direte voi. Cioè, non è che l’Artusi sia nato proprio ieri, ecco. Ma magari, in giro per questo mondo cibernetico c’è ancora qualcuno ignaro di questa piccola meraviglia di semplicità, ancora in cerca della sua base perfetta per torte salate – economica (economicissima infatti), leggera (senza quelle quintalate di burro che servono nella brisée e nella sfoglia), resistente (non si ammolla affatto con delle farce umide, anzi diventa ancora più buona), facilissima da stendere al mattarello (senza dover far su un paciugo sul piano di lavoro con nubi di farina e residui appiccicaticci). Dunque, non prendete nemmeno carta e penna, che gli ingredienti sono talmente pochi che non vi servono, ecco a voi la ricetta.
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Kugel di quinoa ai broccoletti
Premesso che fino a qualche ora fa non avevo la più pallida idea di cosa fosse, devo ammettere che il “kugel” di quinoa – anche se suona un po’ come una supercazzola – è stata veramente una gran bella scoperta. Scoperta che ho fatto proprio stasera sul fantastico blog di Sigrid, il celeberrimo Cavoletto di Bruxelles. E siccome alla fine mi ritrovavo in casa quasi tutti gli ingredienti – o simili – perché non provarlo? La sua versione richiede cavolfiore, cottage cheese (fiocchi di latte), porro e semi di cumino. Il mio remake li sostituisce con broccoletti, ricotta, cipollotti e cumino in polvere, che i semi li avevo finiti 🙂 E dunque arriviamo al dunque!
Torta pesce e patate
Rieccomi dopo un periodo un po’ intenso. Come anticipato sulla pagina Facebook, la Seppiolina sta cambiando mari. Dalla mia bella Madunina adottiva, che mi ha fatto da mamma in questi ultimi 10 anni meneghini, si migra dal più pagano Menneken Pis bruxellese. Ma nonostante la frenesia del trasloco e dei viaggi di lavoro che, tra Colonia e Parigi mi hanno dato non poche soddisfazioni culinarie, arrivo con una ricetta che risale al periodo post feste. Si tratta di un’idea per riciclare gli avanzi di pesce del cenone di magro della vigilia, ma ovviamente è replicabile tutto l’anno. A’ vous! 😉