La seconda tappa del mio Road Trip enogastronomico verso i Paesi Baschi non poteva che essere l’affascinante Bordeaux. Di grande eleganza, questa città ha il raro pregio di non aver praticamente subito lo scempio dell’architettura anni ’70. Non per niente, il centro storico è stato definito dall’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità, proprio per la sua splendida architettura che rappresenta un’incredibile testimonianza dell’urbanistica del diciottesimo secolo. La bellezza di questa città, circondata dalle vigne e dai più suggestivi paesini arroccati, e la bontà dei vini del territorio, rappresentano di gran lunga uno degli “highlights” del nostro viaggio.
Le facciate dei palazzi emanano una luce dorata che avvolge ogni cosa lungo le strade della città. Abbiamo avuto fortuna, e il tempo era splendido. Il cielo era di un azzurro croccante, cosí intenso e presente da insinuarsi dappertutto: sui riflessi delle finestre, sul lungofiume con i suoi giochi d’acqua, nelle fessure delle arcate delle chiese, persino sui portoni delle case.
Girovagando per le stradine più nascoste abbiamo anche scoperto una Street Art sorprendente, incluse delle opere di Hopare. Dei piccoli capolavori sparsi in ogni angolo del centro storico che quando meno te lo aspetti ti lasciano letteralmente a bocca aperta. Ho persino trovato una citazione del mio libro preferito, il Piccolo Principe… segno del destino che dovessi passare di lí! 🙂
Un’altra delle chicche di questa città è senza dubbio il mercatino delle pulci. Situato vicino al fiume, è un luogo meraviglioso pieno di oggetti e di nostalgia, con la ghiaia che scrocchietta sotto le scarpe e una polvere dolce che si solleva sulle bancarelle, creando un’atmosfera davvero unica.
E poi a Bordeaux ovviamente tutto respira di vino. I wine bar sono moltissimi e potete certamente trovare ottimi consigli online. Noi abbiamo preferito fidarci del nostro istinto e siamo entrati in un posticino che ci ha ispirato subito da fuori, Chabrot. Ciò che colpisce immediatamente è l’atmosfera avvolgente, con tutte le lastre pubblicitarie vintage alle pareti, le bottiglie di vino e una clientela iper-rilassata seduta ai tavolini e al bancone. Abbiamo ordinato un tagliere misto di affettati e formaggi, mentre per il vino (un Médoc) ci siamo lasciati consigliare dal personale, davvero gentilissimo e molto disponibile.
Guidando per qualche chilometro nei dintorni di Bordeaux ci si trova subito immersi tra le innumerevoli vigne, in una costellazione di “Châteaux” più o meno imponenti in cui il vino è protagonista assoluto. Pomerol, Médoc, Graves e Saint-Émilion: sono queste le aree più famose della zona, dove si producono i celebri “Grands Vins de Bordeaux“. Visitarle tutte vorrebbe dire fermarsi almeno una settimana solo a Bordeaux – e soprattutto assumere un autista! Avendo a disposizione una sola giornata, Saint-Émilion è stata la nostra scelta. Qui si producono vini davvero eccellenti, dove l’etichettatura segue degli standard di classificazione molto rigorosi, dalla categoria “Grand Cru”, passando per la “Grand Cru Classé”, “Grand Cru Classé B” fino ad arrivare al top destinato a pochissime (e costosissime) cantine, le quali possono vantare il titolo di “Grand Cru Classé A”. Il paese arroccato è un vero gioiello e merita senza alcun dubbio una visita. Il panorama sulle colline circostanti è mozzafiato e la chiesa con i suoi chiostri davvero deliziosa. Arrivati intorno all’ora di pranzo, abbiamo mangiato un piatto del giorno genuino ed economico da “Chai Pascal“, consigliato da una delle cantine che abbiamo poi visitato.
Dopo pranzo, su appuntamento, siamo andati a visitare lo “Château De Ferrand“, entrato di recente nella categoria “Grand Cru Classé”. Ci hanno gentilmente mostrato le cantine e offerto una degustazione di 3 vini diversi. Inutile dirvi che qui abbiamo messo il primo tassello del nostro bottino di viaggio, acquistando delle buone bottiglie. A meno che non abbiate intenzione di spendere parecchio, scordatevi le “cassette”, visto che qui i vini hanno un entry price di circa 30Eur a bottiglia…
Le successive cantine le abbiamo visitate allo Château Soutard, consigliato gentilmente dalla stessa persona del precedente Château Ferrand. Qui la visita con degustazione (accompagnata da ottimo formaggio) è a pagamento, ma dura circa un’ora e ovviamente il prezzo può essere scalato dall’acquisto di eventuali bottiglie in seguito. E il bottino di viaggio aumenta…
E dopo una bella passeggiata per smaltire il tutto, ecco che ci rimettiamo in strada verso la frontiera della Spagna. A presto con la prossima tappa!
Splendido davvero…buon proseguimento!😄
Tokyomelange
Grazie Tokyomelange! Ho appena pubblicato la tappa successiva 😉
Bordeaux è anche nel mio cuore, ho frequentato l’erasmus in questa stupenda città e molti dei posti che citi li ho visti anch’io in quel periodo…. Grazie per il tuffo nel passato!!!
Mi fa piacere di averti riportato alla mente dei bei ricordi… indubbiamente e’ una citta’ che si presta! 🙂