Road Trip: viaggio a San Sebastiàn.

Il nostro viaggio in macchina verso i Paesi Baschi è appena cominciato, abbiamo già visto dei posti splendidi lungo la Francia e gustato gli eccellenti vini di Bordeaux. Adesso è tempo di attraversare la frontiera, fino ad arrivare in Spagna! In autostrada vediamo sfilare cartelli su cartelli che inviterebbero ad altre deviazioni – Biarritz, la baia di Arcachon, Cognac… ma il tempo purtroppo è limitato e restiamo sulla nostra strada, prendendo spunti per un prossimo tour. “Ongi Etorrí“. Questo è il cartello di benvenuto che ci accoglie varcato il confine. Il desiderio d’indipendenza di questo territorio è ancora acceso, come testimonieranno lungo il percorso alcune bandiere appese a certi balconi nelle varie cittadine. Nel 2011 l’ETA stessa annunciava la fine della sua campagna di violenza, stando ad alcuni amici di Pamplona come conseguenza di un recente inasprimento delle leggi anti-terrorismo in Spagna. In ogni caso, è abbastanza chiaro che qui si respiri una cultura diversa, dove l’orgoglio della popolazione per le proprie origini antichissime è ancora assolutamente vivo.

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Ma torniamo al nostro viaggio. Grazie al mio lavoro, ho l’opportunità unica di alloggiare in alberghi prestigiosi e assolutamente incantevoli. I miei preferiti sono senza ombra di dubbio gli hotel di The Luxury Collection, una collezione di alberghi storici che rappresentano veramente un pezzo di cultura del luogo, e uno di questi è proprio l’iconico Hotel Maria Cristina di San Sebastiàn. Situato sul lungofiume dell’Urumea, praticamente a ridosso della foce, la posizione è perfetta per esplorare la città. Arriviamo in serata e siamo ben contenti di mollare la macchina al servizio valletto per il parcheggio. Al check in, una ragazza gentilissima ci spiega tutte le attrazioni che non dobbiamo perdere e soprattutto ci consiglia l’itinerario del Pintxos Tour che faremo in serata – ma di questo ne parleremo nel prossimo post. La stanza è meravigliosa, il letto giganterrmio e abbiamo tanto di balconcino sulla facciata esterna, dal quale possiamo vedere uno splendido tramonto rosa: a destra le montagne, il fiume di fronte, a sinistra il mare. Ad accoglierci troviamo una bottiglia di spumante in fresco, degli stuzzichini di formaggio locale e un biglietto di benvenuto da parte del General Manager dell’hotel… direi che iniziamo benissimo! 🙂

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A differenza della maggior parte della Spagna, San Sebastiàn non è esattamente famosa per il suo clima mite e temperato. Tutt’altro. Su questa baia prende sfogo tutto l’oceano, con venti prepotenti, cieli uggiosi e certe onde da spavento, tanto che la spiaggia “de la Zurriola” viene anche chiamata la “spiaggia dei surfisti”. Persino l’artista Eduardo Chillida ha realizzato una scultura presso la baia della “Concha”, il famoso “Peine del Viento” (letteralmente Pettine del Vento), che sfrutta proprio il mare e il vento per creare dei coreografici giochi d’acqua sul pavimento vicino al lungomare. Dopo la sofferenza dei giardini di Versailles sotto la pioggia, qualcuno ha deciso di farci una grazia e abbiamo invece trovato un tempo davvero stupendo.

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Salendo sul Monte Igeldo – in macchina o con la funicolare – si arriva all’ingresso di un parco divertimenti dall’atmosfera decisamente retro. Da qui, il panorama sulla città è da mozzare il fiato. Il mare è verde smeraldo, la spiaggia è ampia e liscia e quasi ricorda una fotografia di Massimo Vitali. Vale la pena soffermarsi un attimo a godere della splendida vista su questo tratto di costa veramente unico, che ricorda quasi una piccola Rio de Janeiro!

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La passeggiata per tornare poi in centro dal lungomare è proprio gradevole. Arriviamo dietro l’albergo e il mio fiuto infallibile mi manda un segnale: odore di pesce fresco! Seguiamo la traccia e ci troviamo nel bel mezzo del mercato coperto – dovete sapere che ho un debole per mercati, mercatini e supermercati. Il corridoio del pesce è pieno di prodotti freschissimi, con pesci piuttosto diversi rispetto a quelli che siamo abituati a trovare nel Mediterraneo. Qui abbondano il bonito (la palamita), la coda di rospo, le kokotxas (la parte inferiore del muso del merluzzo) e i costosissimi percebes… una festa per gli occhi! Proseguendo all’interno non mancano gli “embutidos”, i famosi salumi spagnoli, e oltre ai prosciutti vediamo appesi alle bancarelle tantissimi chorizos e le deliziose txistorras, delle salsicce secche condite con il peperone che si gustano, tra i tanti modi, cotte nel tipico sidro di mele locale. E poi frutta, verdura, formaggi del luogo…

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San Sebastiàn è una città da scoprire. Un luogo diverso dal resto della Spagna, dove l’originale architettura liberty si mischia agli orrori degli anni settanta, per dare vita a un mix veramente unico nel suo genere. La gente qui sembra serena, ma soprattutto è questa una delle vere capitali gastronomiche di tutto il paese, a cominciare dalla celebre tradizione dei Pintxos, fino ad arrivare a essere una delle città col maggior numero di stelle Michelin… ma questo ve lo racconterò nel prossimo post. Stay tuned!

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2 risposte a "Road Trip: viaggio a San Sebastiàn."

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