Il caco. Parliamone. Non mi ha mai fatto impazzire. Lo trovo straordinario nel sapore, terrificante nella consistenza. Pura contraddizione. Una giacca di Chanel realizzata in polyester. Ma come spesso accade quando un alimento non mi convince, ho voluto dargli un’ulteriore chance. Questa mancanza di passione per il suddetto frutto non mi ha mai portato a pensare che ne potessero esistere diverse varietà, se non quello classico, viscido e filaccioso. Potete immaginare quindi il mio stupore quando, dopo averne portati a casa un paio, scopro che sono sodi come delle mele. Esclusa l’opzione “frutta acerba”, guardo meglio l’etichetta e leggo “Cachi Persimon“. Mi fiondo su Google e scopro per mia somma gioia che questa specie ha la polpa compatta, per l’appunto. Straordinario. Ormai avevo in testa una ricetta in cui avrei annientato la sua blobessenza a colpi di minipimer. Approfittatene, perché il prossimo me lo mangerò finalmente a morsi.
Ingredienti per 1 torta o 4/6 monoporzioni
per la base
– pan grattato, 120g
– burro fuso, 80g
– zucchero di canna, 50g
– rum, 1 bicchierino
per la crema di ricotta
– ricotta, 500g
– uova, 2
– zucchero, 70g
– essenza di fiori d’arancio, qualche goccia
per la gelatina di cachi
– cachi persimon, 2
– agar agar, 5g
– acqua fredda
Mischiate gli ingredienti della base, rivestite una teglietta rettangolare di carta da forno e ricoprite con l’impasto ottenuto. Stendetelo in maniera uniforme e riponete in frigo per 1h.
Lavorate la ricotta con lo zucchero e l’essenza, poi unite le uova. Per un risultato più soffice, montate gli albumi a neve separatamente e poi incorporateli al resto. Versate la crema di ricotta nella teglia, sopra la base, e infornate per circa 25 minuti a 180°.
Nel frattempo, lavate e sbucciate i cachi, privandoli del picciolo. Tagliateli a pezzi e frullateli bene con il mixer a immersione. In un tegamino, mettete l’agar agar disciolto in un po’ d’acqua fredda. Fate bollire per 5 minuti rimestando di continuo con una frusta per evitare grumi. Togliete dal fuoco, unite un po’ di cachi frullati, stemperate, poi unite il resto. Rimettete a bollire per 30 secondi. Spegnete.
Sfornate la torta e lasciatela raffreddare un attimo. Poi versateci sopra la purea di cachi. Livellate bene in maniera uniforme. Fate raffreddare fuori dal frigo e nonappena sarà a temperatura ambiente mettetela in frigorifero per almeno mezz’ora.
Al momento di servire, ritagliate con dei coppapasta quadrati delle monoporzioni. Impiattate cospargendo di polvere alimentare dorata e decorate con fili di caramello fatti al momento.
Con questa ricetta partecipo al contest “Cachi e Melagrana” di Aboutfood.
Ma che bella torta! i cachi li adoro eppure non li ho mai usati per i dolci! la faccio, la faccio!!!
Dai dai dai falla! E poi mi fai vedere com’è venuta 🙂
che super questa torta!! Pensa che io invece adoro i cachi, soprattutto perché sono così molli e blobbosi :))
ahaha! Beh, che dire: il mondo è bello proprio perché è vario! 😀
A me invece piacciono parecchio, così come questa torta.. pensa che li ho utilizzati anch’io per un dolce simile! Un abbraccio
ps. bello anche il risotto sotto:-))
E l’hai postato anche tu il dolce simile? Sono curiosa! 🙂 Grazie anche per il risotto 😉
Belissima torta, complimenti!
Léia
Grazie Léia! Era un po’ che non ti vedevo in giro nel web!
bellissima!!!arrivo quasi a sentirne il sapore.
e brava la mia seppiolina!
Smack! Un bacino per la mamma Seppia!
mi uccidi dal bello con questa tua torta… varie varietà? Ok, io non so mai niente!!
No ok mi consola il fatto di non essere l’unica a scoprirlo solo adesso 😀 e grazie per il complimento, ma non vorrei mai ucciderti! 😀
cimplimenti… questa deve essere buonissima… sei un’ottima fonte… spero che le tue ricette ripubblicate sul mio blog vadano bene….. ciao!!!!
Assolutamente, mi fa molto piacere! Ti chiedo solo se puoi mettere due righe di intro in cui specifichi che si tratta di un mio post e di una mia ricetta (un po’ come avevi fatto per le penne) e se quando posti su FB poi mi puoi citare come fonte taggandomi nel post 😉 Grazie mille!
Cara Doriana, sai che nemmeno io amo il caco?? in effetti, però, non conoscevo questa varietà…ma questa torta, con queste consistenze diverse mmmmhhhh…che goduria!
Camy
Beh se almeno il sapore ti piace, devi provarlo! Ti assicuro che per me è stata una vera rivelazione.
Ciao! e bellissimo il paragone con Chanel… apprezzatissimo!
Ehehe! Diciamo che secondo me riesce in qualche modo a rendere bene l’idea 🙂
Ti ho letta su Sigrid 🙂 anche io ho realizzato un dolce di cachi ieri, e neppure io vado pazza per la constenza simil gelatinosa del frutto! Ma d’altronde, devo pur smaltire le variete tonnellate che ho in casa! E’ bellissima la decorazione in caramello..è molto difficile da realizzare? A presto
Noemi
Ciao Noemi, benvenuta! 🙂 Per la decorazione ho usato questo video tutorial http://youtu.be/4wglOqKCAeA
Occhio solo a non bruciare il caramello! Secondo me non è difficilissimo, basta prenderci un po’ la mano. Quello che vedi in foto è stato il mio primo tentativo!
I cachi a me piacciono, ma ancora non mi è mai venuto in mente di farci una torta, la tua è perfetta, e bella la presentazione! Un abbraccio SILVIA
Grazie cara Silvia!
Grazie Doriana, proverò certamente!!! P.s. passa da me, se vuoi, ti ho invitato per un simpatico giochino!!!
Carino il gioco! Beh dai non è esattamente una catena… 🙂 ora vediamo se riesco a rispondere al giochino 😉
Non amo molto i cachi ma certo darei una chance a questo dolce…
Proprio come me allora! 🙂 un bacione
Il caco, o lo ami o lo odi, pare proprio che la consistenza di questo frutto sia la sua peggior sfortuna (oltre al nome, ho seriamente amici che fanno le acrobazie pur di non pronunciarlo!!) perchè invece il sapore è un’altra questione!! A me piace moltissimo e fa parte dei miei ricordi sin da bambina, mi fa piacere vederlo sotto altre vesti, il tuo dolce ha davvero un aspetto delizioso, devo provarlo!
ahaha! In effetti sì, se la natura non è stata particolarmente gentile, diciamo che i linguisti ci hanno messo del loro per peggiorare le cose.
Un’opera di ingegno/creatività culinaria e “struttura architettonica” abile… io invece non simpatizzo affatto con l’agar agar e simili, ma adoro i cachi (anche quelli molli e filacciosi), figuriamoci quelli da prendere a morsi. Il pangrattato per la base mi suona nuovo, quindi interessante e da provare 🙂
Buona giornata
Anche per me il pangrattato come base è stata una novità. L’ho presa da un libro della Cucina Italiana. Devo dire che è super!
Ho seguito la ricetta a puntino ma il risultato e’ stato più che deludente, tutti e tre gli strati sono ai limiti della commestibilita’, non credo che qualcuno di voi abbia mai eseguito la ricetta prima di me, altrimenti non avreste acuto il coraggio di pubblicarla. Cordiali Saluti
Se più persone si son trovate bene e tu no..non ti sorge il dubbio che, magari, proprio a puntino non l’hai realizzata? No eh?
Ciao Barbara, grazie per il tuo commento. Lo spirito di questo blog è quello di condividere – successi ma anche fallimenti. Cerchiamo sempre di farlo in maniera propositiva, per cui magari potresti spiegarci cos’è andato storto, in modo da aiutarci a capire quali possano essere state le cause. La ricetta è collaudata, come puoi vedere dalla foto, e solitamente mi ispiro a fonti più che autorevoli in materia – in questo caso la Cucina Italiana. Ma utilizzando ingredienti diversi immagino possa succedere che il risultato non sia esattamente come ce lo so aspetti. A presto.
Grazie x la gentile risposta. Ritengo che la torta riesca eccezionale nell’aspetto, ma in quanto a gusto direi che non e’ stata proprio apprezzata, neanche da me. La base e’ dolciastra e sciacquata, la crema di ricotta e’ gradevole mal il top di cachi e’ insignificante. Ho utilizzato solo prodotti di alta qualità. Cerco di pormi con rispetto, non ho abbastanza tempo libero x criticare gratuitamente i blog di cucina, ho eseguito la ricetta con entusiasmo e solo al momento dell’assaggio la delusione e’ risultata cocente. Continuo a sostenere la mia teoria ( cioe’ che la ricetta non e’ mai stata messa in pratica) per diversi motivi: 1. I dettagli pratici della ricetta che verrebbe naturale trasmettere al lettore sono assenti: vedi l’aspetto misterioso che deve avere la torta dopo 25 min di cottura, anche un neofita sa Che i forni non sono tutti uguali, che male c’era nel regalare un dettaglio in più sull’aspetto della torta x essere certi del suo livello di cottura? Come si dice x le altre torte “deve avere un aspetto dorato” oppure per la creme brûlé che deve “traballare” quando la si sforna.
Un altro esempio: che significa disciogliere l’agar agar in un po’ di acqua fredda? Il mio “po’ ” non e’ il tuo, quindi ho ovviato andando a cercare altrove questa informazione. Questi forse sono i vostri errori grossolani che hanno inficiato il risultato della torta.
2. Tutti i commenti precedenti dimostrano chiaramente che sono stata l’unica tra i lettori ad averla eseguita. Grazie Barbara e alla prossima 🙂
Ciao Barbara. Grazie per avere specificato meglio il motivo della delusione. La base è una ricetta della Cucina Italiana, che personalmente ho trovato interessante proprio perché delicata. Un’alternativa per chi preferisce un risultato più deciso può essere la base di biscotti digestive utilizzata per la ricetta del cheese cake ai lamponi illustrata qui. Se il proprio forno non è affidabile in termini di precisione, suggerisco invece di utilizzare un termometro per rilevarne la temperatura, come ad esempio questo. Per quanto riguarda l’uso dell’agar agar, effettivamente un “po’” d’acqua è piuttosto relativo. In effetti serve solo un quantitativo minimo per disciogliere la polvere, un cucchiaio abbondante direi. Riguardo al sapore dei cachi, dalla mia esperienza il persimon rimane meno saporito, e parecchio. Magari si può provare con il caco tradizionale, filtrandolo però con un setaccio per trattenere i filamenti e le fibre del frutto. Detto questo, potrebbe anche essere possibile che la torta non sia piaciuta anche per gusto personale. La ricetta è stata assolutamente testata e apprezzata dai miei commensali prima di finire nel blog – ma magari ho solo degli amici che mi vogliono molto bene e che non hanno voluto dirmi che in realtà fosse pessima 🙂 eppure ho controllato i vasi delle piante in casa, nessuna traccia di vecchi dolci defunti! :))) mi spiace per l’inconveniente, spero che proverai comunque un’altra ricetta prima di depennare questo blog dalle tue liste. A presto.
Sicuri che la farci tura di ricotta e uova deve cuocere a 180? Ringrazio x il sapore di fritta tinta